









Perduta nazione, avito suolo
Isole tra i monti, strade pei mari
Unico asilo ed eterno conforto
Per te prosperiamo
Liberi e reverenti

Due che hanno visto giusto

La situazione mediorientale spiegata
meglio che in mille editoriali

In memoria di Diamond
"Dimebag" Darrell, e di tutti gli
interminabili pomeriggi di
gioventù trascorsi a sgomitare
sotto la sferza selvaggia
della sua chitarra!
Where I belong:



Edoardo Ferrarese

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MY BEST SHOTS:
Meglio il Saruman monetarista
o il Sam vegetariano?
Sul proporzionale
Un sindaco efferato
Mineo-gate
La verità ribadita.
Grazie alla blogosfera
Le fiamme sopra Parigi
Religione e omosessualità -
Condannati per reato d'opinione
Buon anno e felice Epifania
con l'intemerata
laica-ma-non-laicista
Ipocralismi
(ipocrisie e moralismi)
Il sofferto capolavoro
di Arik
Munich
Jimmy, Fini e i joint
Il Programma dell'Unione:
non si fa, si fabbrica
Jin-Roh - Uomini e lupi
Cento domande sull'Islam
Il Caimano
Buona la seconda
Cinque minuti a mezzanotte
After-midnight abstracts
Martini l'apostata
Hanno già ricominciato
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What is the Matrix?
Federalismo e Democrazia
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Mimmu 'u Guardasigilli
Il Codice da Vinci
La lussazione
Pensierini bioetici
Referendum day...
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Centrodestra, anno zero
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Paths of Glory -
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Multilateralismo dalemiano:
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8 Settembre,
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Com'era il mondo
Propaganda welfare
La semplicità del Papa
Telecomgate, Prodi poteva
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Tra il Dio incarnato
e il Dio incartato
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E più inflazione
Miami Vice
Ipotesi su Gesù
Buona l'anima,
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USA 2006:
l'America plurale
Laicità e diritto naturale,
ovvero: del cortocircuito
giacobino
La mossa del Casini
Né bio né equo
né solidale. Quindi
massimamente etico
Apocalypto
Pannella e la morte
per procura
Fassino, le sberle, la rivincita
Tri-dazer
"Prodienko": torti e ragioni
L'antiPACStico
Uno sguardo all'America
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Or sono tre anni
Come Prodi
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Proibizionismi all'orizzonte?
Ennesima political compass
A New Republic
300
Uomini, caporali
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Immigrazione e libertà
L'innatismo dei predestinati
Libertari o gobettiani?
Sarko e Silvio
Cronache straboscopiche
Sex Crimes & the Vatican
Michela Vittoria Brambilla
La valanga veronese
Gods of Metal 2007
Se Milano piange,
Parma non ride
Gianfranco, Daniela
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Un altro partito liberale?
No, grazie
La battaglia che fermò
l'impero romano
Harry Potter 5
Mario e i miglioristi sognatori
L'Arciprete e il Cavaliere
Scemenze che vanno distinte
Cor magis tibi Sena pandit
Gli interrogativi di Walter
Il liberismo
è davvero di sinistra?
Fenomenologia del Grillo
Le cronache
del Ghiaccio e del Fuoco
Liberalismo
Eutanasia in progress
Rivalutiamo pure Hobbes,
ma solo oltre confine
Rosmini for dummies
Sapessi com'è strano/
morire democristiano
La Libertà e la Legge
Bioetica
autunno-inverno
Il caso Bianzino
Luigi Sturzo for dummies
Papa e Sapienza,
Fede e Ragione
USA 2008: Mac is back!
I figli di Hurin
Aborto all'italiana
Urbanistica di cronaca
e di mercato
Contro le tasse
Liste del Pdl:
guardiamo la luna,
non il dito
Cattolicesimo,
protestantesimo
e capitalismo
In difesa di Darwin/
Dimenticare Darwin
Multiculturalismo o razzismo?
Coerenza o completezza?
Il caso delle norme edili
Il teatrino fa comodo a tutti
Un'impronta illiberale?
La scelta di Eluana
La fine dell'economia
Il Cavaliere Oscuro
Il quoziente etico
Fallitalia
Quel che resta della crisi
Liberalizzazioni:
cosa resta da fare?
#1 #2
Il punto sulle bersanizzazioni
#1 #2 #3
Un giorno di libertà
#1 #2 #3
Metabio(gen)etica
#1 #2 #3 #4
Per il bene dell'Italia
#1 #2 #3 #4 #5
#6 #7 #8 #9 #10
IsmaelVille
#1 #2 #3 #4 #5
#6 #6.1 #7 T13
Spigolature internautiche
"Uòlter Veltroni
a tajà er nastro
so' tutti bboni"
by Giggimassi
"Far l'amore
col preservativo
è come fare il bagno
con lo scafandro"
(Anonimo)
"Non sono né del partito
rivoluzionario né del
partito conservatore.
Ma tuttavia e dopotutto
tengo più al secondo che al
primo. Infatti dal secondo
differisco nei mezzi
piuttosto che nel fine,
mentre dal primo differisco,
insieme, nei mezzi e nel fine.
La libertà è la prima delle
mie passioni. Questa è la
verità"
Alexis De Tocqueville
(by Zamax)
"Se Dio si candida,
lo stolto pensa alle elezioni
invece che al problema
dell'elezione"
Giuliano Ferrara
"Io credo soltanto nella parola.
La parola ferisce, la parola
convince, la parola placa.
Questo, per me, è il senso
dello scrivere"
Ennio Flaiano
(by Il Paroliere)
"L'ideazione di un sistema
resistente è atto creativo
che solo in parte si basa su
dati scientifici; la sensibilità
statica che lo determina, se
pure necessaria conseguenza
dello studio dell'equilibrio e
della resistenza dei materiali,
resta, come la sensibilità
estetica, una capacità
puramente personale, o per
meglio dire il frutto della
comprensione ed assimilazione,
compiutesi nello spirito del
progettista, delle leggi
del mondo fisico"
Pier Luigi Nervi
(Scienza o Arte del Costruire)
"L'unica cosa necessaria
per il trionfo del male
è l'inerzia dei buoni"
Edmund Burke
(by Torre di Babele)
"Un governo così grande da
darti tutto quello che vuoi
è anche abbastanza grande
da toglierti tutto quello che hai"
Barry M. Goldwater
(by Retorica e Logica)
"L'amore è donare quello
che non si ha a qualcuno
che non lo vuole"
Jacques Lacan
(by Bernardo)
"Sono un conservatore nel
senso inteso da Hannah Arendt,
che si preoccupava della
preservazione del mondo.
Oggi comunque non c'è più
ordine costituito, ma solo
un cambiamento costituito.
La nostra sola tradizione è
il progresso. Viviamo in nome
del movimento e del
cambiamento continuo.
In questo contesto, io mi
considero un rivoluzionario,
perché ormai la sola
rivoluzione possibile è quella
che interrompe le derive
contemporanee"
Alain Finkielkraut
(by Temis)
"Parliamo di politica:
quando si mangia?"
Alberto Mingardi
"Quella delle domeniche
a piedi è una messa rosso-
islamica, basata sulla nostalgia
del bel tempo della austerity
'regalataci' dall'Opec nel 1973.
E' un rito di espiazione e
autoflagellazione, direbbe un
Ernesto De Martino. E' una
autopunizione per aver pensato
di andare in auto a casa della
mamma, direbbe Freud. E' una
purga rivoluzionaria per
distruggere i beni di consumo
e tornare al valore d'uso,
direbbe Karl Marx"
Paolo Della Sala
"Quando uno conosce bene
una cosa se ne ha a male
se qualcun altro ne parla"
by Cruman
"Il vero conservatore sa che
a problemi nuovi occorrono
risposte nuove, ispirate a
principi permanenti"
Giuseppe Prezzolini
by Camelot Destra Ideale
"Una donna lo sa: le donne
adorano odiarsi. E' una cosa
vezzosa, niente di grave: solo
un po' di veleno qua e là, uno
sgambetto un sorriso e una
pugnalata alle spalle.
Non possiamo resistere"
Annalena Benini
"Gli elettori delegano
il peccato ai potenti, così
possono immaginare
di non essere colpevoli
di nulla"
Paolo Della Sala, again
"L'utilitarista deve nascondere
giudizi di valore da qualche
parte, per prendere decisioni
in base al suo principio,
e la teoria morale che ha
non è quindi l'utilitarismo,
ma lo specifico criterio
decisionale adottato"
LibertyFirst
"Non c'è più nessuno
a cui sparare, signore.
Se si tratterà solo di
costruire scuole e ospedali,
è a questo che serve l'esercito?"
Michael Ledeen
"L'idealista è uno che,
partendo dal corretto
presupposto che le rose hanno
un profumo migliore dei cavoli,
usa le rose per fare la zuppa"
Antonio Martino
"Sono sempre i migliori
ad andarsene dai forum"
Malvino
"Sapientia deriva da assaporare,
serve altro commento che non sia
mettere in moto il pensiero,
il ragionamento critico
come sapore delle cose?"
adlimina
"Se gli economisti fossero
in grado di prevedere l'economia
non sarebbero tali, cioè non
avrebbero bisogno di insegnare
per sbarcare il lunario"
Mario
"Chi è sovente accigliato,
chi alza spesso il ditino
ammonitore, chi giudica
severamente il mondo
è uno che nel mondo
ci si trova male"
Gianni Pardo
The unprofessional blog
L'autore dichiara apertamente
che gli audaci parti del suo
intelletto avrebbero bisogno
del conforto di dottrina
specialistica in più materie,
nessuna delle quali minimamente
padroneggiata: pregasi notare
- sia ricordato qui una volta
per tutte - che di siffatti
scrupoli accademici è
privilegio della corporazione
dei dilettanti infischiarsene
allegramente (TNX Zamax)
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periodicità, non è una testata
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31 ottobre 2007
Mondo senza fine
di Ken Follett Mondadori, 1367 pp, € 20,00
«I braccianti stanno scomparendo dai miei villaggi e quando indago su di loro scopro che si sono spostati nelle tue proprietà, dove prendono paghe più alte.» Caris annuì. «Se voi metteste in vendita il vostro cavallo e due persone lo volessero comprare, non lo dareste a chi vi offre di più?»
Inghilterra, anno Domini 1327. È il giorno di Ognissanti, quando un improvvisato gruppetto di ragazzini – i fratelli Ralph e Merthin Fitzgerald con le amiche Gwenda e Caris – si avventura nella boscaglia oltre le mura di Kingsbridge per giocare liberamente al tiro con l’arco. Nascosti tra i cespugli, sono testimoni del duplice omicidio in cui sfocia la colluttazione tra due guardie della regina e un cavaliere fuggiasco. Ralph, atletico e gradasso, soccorre il ricercato scegliendosi uno degli inseguitori come inconsapevole bersaglio; Merthin, sveglio e affidabile, una volta caduto anche il secondo armigero aiuta il nobiluomo ferito a occultare il messaggio di cui è latore. Il solenne giuramento di non svelare l’ubicazione del nascondiglio prescelto, assieme al potenziale politicamente destabilizzante che il segreto affidato a quel dispaccio acquisisce nel corso degli anni, suggellerà come un patto di sangue la ridda di amori, intrighi, complotti e sopraffazioni destinata a legare il quartetto di fanciulli nel trentennio successivo. Diciassette anni – circa duecento nella finzione narrativa – dopo I pilastri della Terra, Ken Follett torna a disegnare metaforiche architetture di senso tra le strade e le costruzioni immaginarie della sua Kingsbridge. La prosa ricercata ma sempre scorrevole del più grande scrittore vivente conferisce dunque nuova linfa autoriale al racconto dell’esistenza umana, catalizzandone la volatile temperie mediante il collaudato topos dell’edilizia medievale. Ma mentre ne I pilastri l’allegoria portante faceva premio sulle storie di vita dei protagonisti, interconnesse da un potente collante storiografico e filosofico (il turbinio di vicissitudini amorose e di esulcerate rivalità che attraversava la trama di quel libro, accostato per similitudine all’estenuante processo costruttivo della cattedrale, trovava sbocco in una profonda riflessione sul necessario equilibrio tra potere temporale e potere spirituale, tra fede e ragione), in Mondo senza fine il motivo “cantieristico” si appunta invece alle speculazioni che mettevano capo al testo predecessore, incapsulandole in un tessuto connettivo tipicamente sentimentale. Il secondo membro di questa variazione simbolica per contrappunto individua un nucleo tematico ben preciso: i “pilastri” del vecchio mondo stanno cedendo assieme a tutti i criteri con cui sono stati progettati, perciò occorre sostituire gli uni e aggiornare gli altri. E migliorare la condizione umana significa innanzitutto perseverare nella faticosa lotta contro la superstizione teologica – spesso artatamente fomentata dagli uomini di chiesa più reazionari – secondo cui Dio castiga gli uomini per i loro peccati tramite disgrazie e calamità. Il passaggio da Medio Evo a Età Moderna può in effetti riassumersi nella presa di coscienza collettiva della libertà d’intrapresa quale veicolo di affrancamento dall’atavismo, con tutti gli attriti che l’emancipazione di strati popolari sempre più ampi ebbe a creare tra plebe e aristocrazia. Nella storia narrata da Ken Follett, l’avventura della libertà incontra a più riprese le resistenze conservatrici opposte dalle categorie interessate al mantenimento dello status quo; queste ultime, rappresentate per esigenze di contesto da clero retrivo e nobiltà sfruttatrice, malgrado i loro sforzi assistono alla costante erosione della propria autorità secolare. Merthin e Caris, perdutamente e alle volte disperatamente avvinti in un amore metafisico, proiettato al di là del tempo e dello spazio, incarnano alla perfezione il prototipo dell’uomo e della donna moderni, artefici delle proprie fortune grazie al sapere scientifico e alla creatività imprenditoriale. Allo stesso modo Gwenda, seppur calata nella più “rurale” dimensione della servitù della gleba, affronta un percorso di liberazione dal destino capitatole in sorte. Ralph, al contrario, impersona l’arrivismo e lo spirito di rivalsa della nobiltà decaduta in tutta la sua suburra morale. Per i quattro protagonisti la vita si snoda tra esaltanti momenti di successo e drammatici rovesciamenti di fronte, in una giostra di passioni capace di regalare onori e gioie a chi sa giocare con scaltrezza le sue carte, ma anche di infliggere dolorose punizioni agli inetti e agli sfortunati. Come ogni sequel che si rispetti, anche Mondo senza fine ricalca stilemi precodificati e viaggia su binari tematici piuttosto angusti, dovendo rispettare i canoni espressivi dettati da un’opera-pilota. Così, se Ralph racchiude in sé il corredo psicologico di tre dei personaggi conosciuti ne I pilastri della Terra (vale a dire Will Hamleigh, Alfred e Richard di Shiring), i priori Anthony, Godwyn e Philemon “frammentano” la farisaica santimonia del vecchio Waleran, mentre Caris e Merthin sono la copia conforme rispettivamente di lady Aliena e di Jack il costruttore. Rispetto all’invidiabile compattezza narrativa esibita nel prequel, in questo seguito appaiono veniali difetti di tenuta tramica (come accade per il repentino cambio di atteggiamento da parte del succitato Godwyn, oppure per il rocambolesco salvataggio di Caris dalle grinfie del tribunale ecclesiastico), qualche caratterizzazione sbozzata un po’ tendenziosamente (il viscido leguleio Gregory e l’intellettuale borioso Sime) e una “chiusura del cerchio” finale abbastanza deludente (il gran segreto nascosto tra i boschi di Kingsbridge si rivela tutto sommato privo di grosse ripercussioni sull’economia della narrazione, dopo aver teso un filo conduttore nemmeno paragonabile alla geniale agnizione di gruppo servita sul finire de I pilastri). Da parte dell’autore persiste poi una certa rigidezza nell’introspezione della crudeltà, sempre descritta come gratuita o banale. Spiace, infine, che l’esigenza di clamore mediatico a buon mercato abbia spinto Follett a promuovere la sua ultima fatica recitando a soggetto sciocchi refrain antireligiosi. Oltre a lanciare provocazioni corrive, le polemiche a gettone “contro la Chiesa” hanno la ben più grave colpa di far apparire pretestuose e anacronistiche le cornici ambientali tracciate nel libro: se la cultura cristiana medievale avesse davvero incoraggiato il diffondersi di oscurantismo e ignoranza, a quale spinta propulsiva far risalire la capacità di sottrarsi autonomamente al sottosviluppo, alla pestilenza e alla carestia dimostrata dall’Europa premoderna, unico caso di civiltà “a evoluzione endogena” in tutta la storia dell’umanità? Evidentemente la koiné europea doveva contenere in sé già allora gli elementi di una concezione “fluida” del mondo, altrimenti l’azione modernizzatrice esercitata dalle vulcaniche individualità di tipi come Merthin e Caris sarebbe rimasta lettera morta, somma di vuoti accidenti come se ne sarebbero potuti benissimo manifestare di uguali nella Cina o nelle Americhe del tempo. Tanto più che, a dispetto dell’ostentata intransigenza progressista esibita a favore di rotocalco, nel suo libro Ken Follett riesce a rendere conto delle molte anime ideologiche di un’istituzione onnicomprensiva come il cattolicesimo in modo intelligente ed equilibrato. Ma il logoramento estetico causato dalla riproposizione e dalla promozione di un prodotto letterario di grido può a malapena scalfire il fascino esercitato dal magistrale affresco follettiano dell’anelito d’amore e di salvezza che l’uomo medievale, così come il suo discendente moderno, trae senza sommario, senza requie, senza controprova. Senza fine.
Trackback: Phastidio, Italy Starts Crackdown on Immigrants Deemed a Threat to Society [Weekend Open Trackback]
Libri
Ken Follett
| inviato da Ismael il 31/10/2007 alle 10:0 | |
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